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50 ANNI FA IL NOSTRO PRIMO MONDIALE

Correva l’anno 1972 quando la Cavallini prese parte per la prima volta ad un Campionato del mondo. Infatti dal 2 al 5 agosto di quell’anno il nostro giovane atleta Giovanni Frangioni prese parte, nella compagine dell’“otto con”, ai Campionati FISA Juniores di Milano, alla loro terza edizione, con 15 nazioni partecipanti in 7 specialità, solo maschili su una distanza di 1500 mt., dove dominavano l’Unione Sovietica e la Germania Est e Ovest. Fu convocato dagli allora commissari tecnici Prina e Porcaro, in quanto vincitore di alcune gare precedenti in singolo. Il raduno della squadra si svolse nel mese di luglio presso la Canottieri Varese per poi trasfersi all’Idroscalo di Milano. L’equipaggio era composto da S.Cozzolino, M.Guiggi, A.Donegana, F.Biondi, M.Rampa, G.Silvestri, G.Frangioni, L.Riva e F.Santoro (timoniere), quasi tutti provenienti da importanti società e qualcuno di loro come Biondi e Donegana proseguirono fino ai vertici internazionali. 

A quei tempi sia i remi che la barca “Donoratico” erano in legno. In quell’anno non si svolsero gli Assoluti in quanto si celebrarono le Olimpiadi a Monaco di Baviera.

Di quell’evento purtroppo non abbiamo ne foto o articoli che lo ricordino, ma quello fu uno dei momenti che segnarono il lancio nazionale della nostra società, che tre anni prima aveva vinto il suo primo titolo italiano e qualche anno dopo ne avrebbe vinti altri nel settore femminile. Da allora abbiamo partecipato a 14 eventi mondiali (Junior, Under 23, Coastal, Universitari) in 18 gare, conquistando 3 medaglie di bronzo e 11 finali.

20 ANNI SENZA CRISTIANO

Il 5 novembre scorso ricorrevano i 20 anni dalla tragica e prematura scomparsa dell’amico Cristiano Meioli. Ricordiamo brevemente, per coloro che non lo hanno conosciuto, chi era e cos’ha fatto per la Canottieri. Fu un nostro importante dirigente fin dal 1968 e presidente della società per quasi 10 anni (1969-1975 e 1980-1982). Si avvicinò al canottaggio grazie al fratello Fabio, pur non avendolo mai praticato. Negli anni della sua presenza trentennale nel consiglio direttivo contribuì alla ripresa dell’attività remiera nel 1969, interrotta dopo l’alluvione del ’66, e all’insediamento della sede dove si trova oggi, grazie alla sua mediazione con la famiglia Lawley, proprietaria dei terreni. Da presidente conquistò il nostro primo titolo italiano nel 1969 e la prima partecipazione ad un mondiale nel 1972. Fu il lungimirante redattore del primo Statuto societario, registrato poi nel 1975. Grande tessitore di relazioni con le autorità sportive e locali. Fu amico personale del compianto presidente FIC Paolo D’Aloja, cosa che aiutò molto lo sviluppo dell’attuale impianto sportivo. Soprattutto era il collegamento di fiducia con il fondatore Pietro Cavallini, residente negli Usa,  al quale inviava notizie tramite la sua corrispondenza epistolare ed era sempre presente alle sue storiche visite calcinaiole. Animatore dell’attività sociale e conviviale, negli anni di dirigenza preciso relatore delle nostre richieste di contributi a istituzioni e aziende e strenuo difensore dagli attacchi che la società subì a varie riprese negli anni 70-80. Anche se non mancarono divergenze e accesi scontri sulla gestione del sodalizio fu sempre animato da uno spirito volto al bene e alla crescita della Canottieri. Padre di Rebecca, che avviò all’attività remiera, divenuta campionessa italiana nel 2003. In quell’anno fu istituito a suo nome anche un trofeo regionale Fic assegnato annualmente alla vincitrice del titolo regionale in singolo junior. E’ stato anche un riferimento per le varie attività culturali del paese, come la biblioteca i gemellaggi e le iniziative artistiche e letterarie, oltre ad essere un fine poeta. Grazie Cristiano per il tempo trascorso insieme e per le pillole di saggezza che ci hai lasciato e che oggi ricordiamo ancora con piacere.

LO ZIO PIETRO

Pubblichiamo volentieri una recente raccolta di documenti di Giuliano Bozzoli (g.c.), calcinaiolo doc e autore di vari libri sulla storia locale e sull’emigrazione calcinaiola del secolo scorso. In queste pagine  lo scrittore evidenzia la passione di Pietro Cavallini per il remo, coltivata nella “sua” Chicago e poi concretizzata a Calcinaia fondando la nostra società nel 1955. (Apri l’allegato).Grande passione per il remo fra Chicago e Calcinaia

UN PO’ DI STORIA: 2 OTTOBRE 1988

Esattamente 30 anni fa il 2 ottobre 1988 la nostra società inaugurava la vasca voga a quattro vogatori, un opera importante per quei tempi (in Toscana ne esistevano solo quattro e in Italia una trentina). L’opera fu fortemente voluta dal compianto Franco Paparella che ci lavorò per oltre un anno, reperendo anche i soldi per realizzarla. Era la ciliegina sulla torta del nuovo impianto che si era realizzato. Al taglio del nastro partecipò l’allora presidente federale Gianantonio Romanini, scomparso 2 mesi fa, e molte autorità del mondo remiero. In quel giorno intenso furono anche battezzate 6 nuove imbarcazioni e il pullmino, oltre alla consegna delle benemerenze agli ex campioni del remo (Alberto Alderigi, Norberto Ciampi e Manola Marinai), ai dirigenti storici (Mario Belcari, Franco Guidi, Loris Marinai, Cristiano Meioli, Piero Parenti e Franco Paparella) e ad altri soci che contribuirono alla crescita della società.

La vasca dopo qualche anno, con il sopravvento dei remoergomentri di nuova concezione, venne un po’ dimenticata e alla fine soppalcata per destinare il locale ad altre attività. Ma oggi sentiamo l’esigenza di riattivarla, soprattutto per insegnare la tecnica di voga nel periodo invernale quando, come spesso accade, il fiume non lo permette e le giornate di luce sono brevi. Per iniziativa di alcuni volontari si sta’ lavorando alla sua impermeabilizzazione e a breve potremmo riaverla come strumento di allenamento. Vorremmo magari ripetere una cerimonia di inaugurazione per radunare tutti gli appassionati del remo calcinaiolo.

20180921_064927_resizedIl taglio del nastro del Presidente Romanini ( a fianco Manola Marinai e Gabriele Luschi)

20180921_064950_resized                                       Il discorso del Presidente regionale FIC Aldo Moretti

20180921_065010_resized    Il Presidente Romanini premia il nostro 1° campione italiano (1969) Norberto Ciampi

10 ANNI DALLA SCOMPARSA DI FRANCO

Sono già passati due lustri da quel 31 luglio del 2007 quando, dopo una brutta e sofferta malattia, Francesco Paparella (per tutti noi Franco o il Papa) ci ha lasciati. Dirigente e allenatore della società per un trentennio. Possiamo affermare che se oggi esiste questa realtà remiera a Calcinaia e in gran parte merito della sua lungimiranza, insistente volontà e fatica. Il giorno delle sue esequie un amico lo ricordò dicendo: “e morto a 60 anni ma è come se ne avesse vissuti 120”. Questa è la sintesi della sua vita. La sua figura sarà ricordata a commemorata a fine stagione, in occasione della premiazione annuale.

20170801_paparellaRicordiamo brevemente, per coloro che non lo hanno conosciuto e son curiosi di saperne la storia, chi era, cos’ha fatto per la Canottieri e cosa ha lasciato alla comunità sportiva locale.

Era prima di tutto un combattente per le sue idee e passioni e si avvicinò al canottaggio agli inizi degli anni settanta, quando la nostra società si affacciava ai primi veri successi nazionali. Si appassiono subito a questo sport, che non aveva mai praticato. Ma da buon osservatore e curioso quale era apprese velocemente le tecniche di voga ed inizio ad allenare, per necessità societarie, fin dai primi degli anni ottanta, ottenendo successi col nostro singolista Alberto Alderigi, che dopo aver vinto i Giochi della Gioventù conquisto 6 titoli italiani e un ottavo posto ai mondiali, nonostante avesse contro tutto l’allora staff tecnico federale e il suo CT Nielsen. Infatti fu uno dei primi ad applicare e divulgare le tecniche del dott. La Mura, del quale divenne un grande amico ed estimatore. Fu un talent scout che avviò al canottaggio atleti e atlete che poi hanno avuto successo anche in altre realtà remiere. Nonostante la sua severità e rigore è stato  generoso e disponibile con tutti i giovani che ha allenato e che hanno avuto problemi anche al di fuori dell’ ambito societario, spesso trascurando sé e la famiglia. Si e fatto carico di molte situazioni personali, a volte estreme, per le quali oggi tanti lo ricordano ancora. Seguiva per passione e da tifoso le trasferte della Squadra nazionale in giro per l’Europa e non si peritava a chiedere consigli e suggerimenti a chiunque se ne intendesse di remi e di barche. Nonostante la salute precaria, dovuta a un grave incidente sul lavoro e due infarti, continuo ad allenare, con delle pause, fino allo stop dell’attività del 2004, quando una tromba d’aria rese inagibile il nostro impianto. Ed e qui che ricordiamo la sua figura di dirigente che ha caratterizzato la vita societaria per trenta anni. Entrò nel pieno della gestione quando nel ’77 ci fu una scissione e l’uscita di alcuni dirigenti e atleti, poco dopo la scomparsa dell’atleta Riccardo Nardi. Da subito aveva ben chiaro il suo progetto a lunga scadenza, ovvero dotare la Canottieri di un vero impianto remiero ed in quel senso inizio a muoversi, scomodando politici locali, nazionali e vertici federali creandosi, come succede in queste vicende, molte inimicizie e invidie, soprattutto con l’amministrazione Comunale del tempo, legate anche alle sue idee politiche che, anche non volendo, si intrecciavano con la sua grande passione sportiva. Fu così che in 20 anni, coinvolgendo amici, aziende, enti locali e federazione, fu realizzata la struttura attuale. Diversi furono gli interventi a Calcinaia dell’allora presidente federale Paolo D’Aloja, che credeva nel progetto ed in seguito anche del successore Romanini. Inevitabili furono gli attriti con il Sindaco che, mal consigliato, arrivò ad emettere un ordine di demolizione dell’impianto, scongiurato anche grazie dall’ intervento dell’allora presidente del Coni Pescante. Intanto le pressioni ed i problemi esterni si ripercuotevano anche nell’assetto interno che portò  alla creazione di un’ altra realtà remiera in paese, sostenuta dai suoi avversari politici e non. Alla fine degli anni ‘90 si giunse ad una “pacificazione” che, sanando la struttura, rese possibile il proseguio dell’attività in maniera indipendente. Con la stessa passione e veemenza viveva anche la vita federale ed i campi di regata. Clamorosi furono i suoi interventi alle Assemblee nazionali e le critiche taglienti alla gestione federale, sempre e comunque animate da uno spirito sportivo volto a migliorare l’ambiente remiero. A livello societario non mancarono i contrasti le accese discussioni e le liti, sia con dirigenti che con genitori, ma sempre mirati alla realizzazione del progetto e dell’attività che aveva in mente. Non sono mancati neppure i momenti goliardici e di divertimento nelle molte cene, trasferte gara e serate passate a scherzare e immaginare il futuro. L’evento del fortunale di fine 2004 azzero di colpo tutta l’attività ma non gli entusiasmi. Franco non si perse di animo, nonostante la malattia avanzasse, gestì in prima persona tutta la ricostruzione ed il reperimento delle risorse.  Anche la Federazione ed il Coni riconobbero il suo valore con l’assegnazione della Stella di bronzo al merito sportivo. In seguito fu anche nominato Cavaliere al merito della Repubblica per meriti sociali. Ci lasciò proprio a lavori conclusi, quando tutto era pronto per ricominciare, ma a quel punto eravamo senza allenatore ed atleti praticanti. Si raccomandò di non disperdere quanto fatto e di lavorare affinché fosse ripresa l’attività del canottaggio. Nel 2009 quanto da lui auspicato si realizzò con l’arrivo di alcuni degli attuali dirigenti e dell’allenatore, i quali hanno ben messo a frutto l’eredità ed esaudito le sue volontà. il resto è storia recente e di grande soddisfazione.

Grazie Franco per la lezione di vita e per quanto hai lasciato ai nostri giovani e alla comunità di Calcinaia.

NEL 1979 ANCHE IL PRESIDENTE U.S.A. JIMMY CARTER AL 100* COMPLEANNO DI PIETRO CAVALLINI

Il fondatore della nostra societa’ Pietro Cavallini era un personaggio importante della comunita’ italo americana di Chicago, dove arrivo’ nel lontano 1898, a 19 anni, in cerca di lavoro. Gia’ nei primi del ‘900 era un imprenditore affermato nella produzione di gelati nella cittadina periferica di Dolton e dopo la grande crisi del 1929 riparti’ nel campo della ristorazione.
Abbiamo trovato un vecchio video di 5 minuti dei festeggiamenti del suo 100* compleanno, sempre a Dolton (Illinois) nel 1979, dove oltre al sindaco Norman Mc Kay ed al deputato democratico Marty Russo si vede l’arrivo del corteo presidenziale e poi il presidente Usa Jimmy Carter seduto vicino a “oncle Peter”, cosi’ lo chiamavano gli amici, vestito da bersagliere. Non mancheremo a breve di pubblicare altri aneddoti e foto sulla sua vita americana, dal cliente tristemente famoso del suo ristorante Al Capone alla sua sfilata di apertura al Columbus Day a New York insieme ai figli Arturo, Angelo e Charles.
Clicca per guardare il video su youtube !

Buona visione!